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Il libro “Sai da frente estafermo” racconta la saga delle donne nere dal sud del Brasile

Un libro in cui il titolo insolito stuzzica la nostra curiosità... 'Sai da Frente Estafermo", in portoghese e significa più o meno -"Levati dai piedi! Sei un ostacolo. Non disturbarmi, voglio passare...

Curiosità che possono essere calmate o  soddisfate leggendo il libro da due scrittore brasiliani, Paulo Sá Brito e Delman Ferreira, che hanno sottolineato l’espressione “togliersi di mezzo” per salvare ricordi delle donne coraggiose del passato. Immaginate come erano vissute le donne nere, ex-schiave, nel passato pieno di pregiudizio, tenendo in considerazione che ancora oggi il mondo è misogino e razzista. Senta il quanto le donne nere soffrivano e  hanno dovuto superare e imporsi come esseri umani in una società arcaica del XIX secolo e dell’inizio del XX secolo, nel Brasile meridionale. “Ma nonostante si tratta d’una storia triste e difficile, è una lettura piacevole”, raccomanda Sá Brito.

Il libro racconta la brillante saga di queste donne dalla vita trascorsa nella comunità della parrocchia della Madonna del Desterro, oggi Florianópolis, capitale della regione di Santa Catarina.

La storia è basata su eventi reali. La ricerca è stata effettuata sulla base di un manoscritto scritto da una ex-schiava alfabetizzata, abituata alla lettura, nata nel 1852. La narrazione del manoscritto comporta resistenza e sensibilità.

Clicca qui per acquistare il libro (portoghese), edito da Editora Cruz e Sousa, dedicata alla pubblicazione di autori neri o racconti delle persone di colore.

 

Secondo Joana Célia dos Passos, professoressa universitaria, attivista del movimento nero, attuale vicerettore dell’UFSC, gli scrittori Delman Ferreira e Paulo Sá Brito portano la luce storie visibili che sono anche le nostre.

“Da Desterro nel XIX secolo, passando all’attuale Florianópolis nel XX secolo, è il territorio in cui si svolge il romanzo. Le protagoniste sono donne nere intellettualizzate, che per destino esistono e resistono sulla terra in un contesto impoverito. E ora torniamo all’esistenza pubblica e la nostra traiettoria emerge da un libro. Sappiamo che l’accesso alla conoscenza cambia la realtà delle donne nere, ma non è così. Cambia anche la vita che vivi. Ed è questo il clima di lettura possibile per una memoria ricostituita, in parte attraverso i documenti e la storia orale, in parte attraverso l’immaginazione.”
Il scenario è la comunità della parochia della Madonna del Desterro. La narrazione presenta i personaggi come erano stati influenzati dal modo in cui era organizzata la società in ogni epoca. Il romanzo, che ha una propria protagonista tra le personaggi femminile, si entreccia con spunti provenienti da quasi 200 anni di storia della città.

Il libro mette in luce la presenza degli intellettuali neri. Uomini e donne spesso descritti dalla storiografia. Queste persone sono consapevoli dell’importanza del contributo culturale dei neri e, con esso, della marcata presenza del razzismo, anche nella sfera della cultura e della società.”

Confesso che ho cercato una parola simile che spiegasse il significato di ‘estafermo’ in italiano e con mia sorpresa, oltre al significato colloquiale di qualcuno che blocca il passaggio, si può tradurre anche così sta fermo – una traslitterazione dell’italiano realizzati dagli immigrati in Brasile. Potrebbe essere un puro viaggio mentale.

Paulo Sá Brito

 

È sempre stato affascinato dalle scritta, nonostante avesse studiato i numeri. Fu ingegnere, senza però mai abbandonare il suo lavoro con le parole.

Ha pubblicato tre romanzi biografici: Altina, Como Quem scala a Pedra e Prima che arrivi l’autunno. In collaborazione con Luiz Cézare Vieira, ha pubblicato un libro di cronache, Rádio Peão e tre libri di storia, Tra passato e futuro, Storie di luce e Marcas do Caminho.

Delman Ferreira 

Brasiliano. Discendente di neri, indiani e bianchi. Un ragazzino da Florianópolis – Isola di Santa Catarina.
“Chi nasce su un’Isola vede il mondo da un’altra prospettiva. Cresce circondato dall’evidenza della finitezza – la terra finisce proprio lì. Allo stesso tempo vive circondato dall’infinita ampiezza dell’orizzonte.”
Miscredente nelle forze trascendentali, negli esseri superiori o nell’aldilà. Odio la disumanità. Autore anche di Morro do Baco Baco. (Fonte: internet)

 

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