Sopra è il pannello creato sulla parete del B&B Savoia,  giù è la  Stick in Time, di Medalla, Bienal de Veneza -2017

I biglietti affettuosi diventano arte

Quando mi sono rimasta a contemplare l’installazione dell’artista filippino David Medalla alla Biennale di Venezia del 2017, ho subito ricordato il pannello dei biglietti affettuosi presso il B & B Savoia, a Roma. Entrambe le creazioni si connettono esprimendo i sentimenti delle persone.

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Il pannello, dove sono le letterine scritte da diverse persone che si ospitano lì, messo da Augusto Fagioli, il proprietario del Bad&Breakfast italiano,mi ha sempre attratto dalla creatività e anche la curiosità. Certamente, Augusto non l’ha creato per fini artistici e nemmeno ha pensato che sarebbe un’opera d’arte.

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Solo con una ragione: ha usato la sua creatività con l’obiettivo di interagire con i suoi ospiti che diventano presenti nelle affettuose note di ringraziamento, sottolineando il bel soggiorno passato a Roma e stesso che pochi, però sono state meravigliose giornate. Quindi l’accoglienza da parte di Augusto in uno albergo confortabile, soprattutto, è stato condizione ‘sine qua non’  a essere indimenticabili.

Stick in Time

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‘Stick in Time’ (1968-2017), un progetto artistico itinerante che ha iniziato nel 1968 basato  sulla condivisione dell’ato creativo mediante il ricamo: il pubblico è invitato a intervenire su un grande telo appeso alla parete, contribuendo alla creazione dell’opera. I tessuti così realizzati in diversi parte del mondo costituiscono un archivio di immagini e parole che diventano testimonianze di un’epoca.

La connessione tra il lavoro della Biennale e il pannello iniziato da Augusto forse a 10 anni fa, il tempo anche che lo accompagno quando visito Roma e faccio il mio soggiorno romano nel B&B Savoia, rafforza la tesi che “l’arte è vita e la vita è arte”. L’installazione di Augusto – posso sicuramente dire che è un’opera con poesia artistica tanto quanto il lavoro di Medalla, nel senso concettuale.

Cucina

Il pannello è stato appositamente posizionato nella cucina di fronte al tavolo per provocare la lettura e forse per integrare il visitante in quello spazio in modo che si sentisse accolto e a rendersi conto che le emozioni non dipendono dalla nazionalità. Siamo tutto uguale nel sentiero del cuore. Cambia solo la lingua.

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I messaggi sono scritti da più semplice alla piena di dettagli messa nel pannello. Quasi sempre in inglese o in italiano, alcuni in spagnolo. Esempio: la coppia argentina che ha trascorso le nozze a Roma e ha notato che l’albergo ha contribuito a rendere il viaggio indimenticabile. Una coppia belgi si ringraziano e giocando allo stesso tempo, disegnando il simbolo turistico in Belgio, il bambino facendo pipi e insieme nel fine del testo un allegro saluto. Trovo la mia piccola nota scritta anni fa in un italiano terribile, un ‘boton’ della figlia e degli amici, il 4ever e così via….. Ci sono centinaia di piccoli messaggi.

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Perché ne parlo? La Biennale già è finita.

Per il semplice fatto che mi sono seduta cenando e leggendo i messaggi in un giorno dopo la neve a Roma, nel 27 febbraio. Davvero un soggiorno invernale nella città eterna molto freddo a una brasiliana. Le parole carine indirizzati a Augusto sembravano che erano a me e quella sensazione di accoglienza era tanto buona che mi ha lasciato con il cuore pieno di tenerezza. Mi ha fatto tanto bene come un sogno d’oro.

Non ho sentito più freddo e ho visto che il pannello cresce a ogni anno perché aumenta i numeri dei biglietti. Oggi prende due parete della cucina.

 Quanta tenerezza e energie positive le persone esprimono in piccole lettere.  È l’arte dell’ospitalità che si diffonde in tutto il mondo e non perderà mai il suo posto.

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